Forse vi ricorderete dei miei post riguardanti il festival di giornalismo di perugia, a cui sono andata nell’aprile 2013 insieme al mio compagno d’avventure Nicolo Marangoni, che vi consiglio di seguire sul suo blog “cronache di un folle” …ebbene, aspettavo con ansia ed emozione che venisse reso pubblico il programma del 2014, quando mi sono imbattuta in un articolo, “stop at the top” che mi ha aperto prospettive terrificanti : forse il festival quest’anno non ci sarà. Il motivo? soldi, burocrazia e politica, ahimè. per maggiori dettagli vi rimando al video della conferenza stampa dei fondatori Arianna Ciccone e Christopher Potter, è un po’ lungo ma abbiate pazienza ed ascoltatelo
Fortunatamente, la mia indignazione non era la sola, infatti tantissime sono state le manifestazioni di sostegno da parte di altri comuni, di giornalisti locali e di calibro internazionale, che potete trovare riunite qui. Insomma, tutti in rivolta, per difendere uno dei festival più belli che ci siano sul panorama italiano.
Coraggiosamente, Arianna e il suo staff hanno deciso di farcela da soli…o meglio, con noi e con voi. Il progetto è raggiungere il budget prefissato attraverso il crowdfunding… cos’é? semplicissimo, una sorta di raccolta fondi. In questo modo chiunque voglia partecipare e seguire le conferenze, o chiunque sia semplicemente intellettualmente onesto e impegnato a difesa della cultura, potrà donare quanto può, e permettere a questo festival di realizzare la sua VIII° edizione nella sua città, Perugia.
Trovo che sia una causa di fondamentale importanza, sopratutto in questo momento del nostro paese, dove si parla di tagli di qua, tasse di la…e il futuro non appare roseo…anzi, appare sbiadito e arido, sopratutto per quel che riguarda la cultura in generale, e l’informazione nello specifico.
Voglio ancora avere la possibilità di assistere alla presentazione di un libro di Paolo Giordano guidato da Lucia Annunziata che finisce poi per trasformarsi in una chiacchierata sulla letteratura e sulla vita, voglio ascoltare Ezio Mauro che analizza il presente e incoraggia i giovani a seguire l’informazione perché solo la conoscenza ci da le armi per combattere per ciò in cui crediamo, voglio ridere a crepapelle ascoltando un hacker che sembra il tizio che vedo sempre ai concerti e che ha contribuito alla vittoria di Obama negli Usa, voglio commuovermi di fronte a delle fotografie che raccontano la Siria e tutto il dolore che sta dietro a quei volti, voglio guardare i giovanissimi giornalisti esteri che vengono a raccontare chi sono e che mi fanno pensare ” devo muovermi e combinare qualcosa anche io”, voglio piangere di nuovo dopo aver incontrato uno dei miei miti Lilli Gruber e aver fatto un’orribile foto con lei…. voglio poter continuare a pensare che questo è il lavoro più bello del mondo, o almeno uno di quelli. E sopratutto, che è possibile che io riesca a farlo. E tutto questo, passa anche attraverso questo festival.
Quindi, che voi siate aspiranti giornalisti come me, che siate speranzosi di avere in futuro un’informazione migliore, che crediate nel sostegno degli eventi culturali sopratutto quelli costruiti senza falsità e intrallazzi, o che semplicemente abbiate pietà di una 24enne vicentina che ci rimarrebbe davvero male, andate sul sito e donate ciò che potete, fate questa buona azione, qualcosa mi dice che non ve ne pentirete.