Un po’ Carnage di Roman Polanski, un po’ Cena tra amici di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaport. Questo mi è sembrato “Perfetti sconosciuti”, la nuova pellicola di Paolo Genovese, adesso nelle sale dei cinema italiani. Un’apparentemente innocente cena tra amici si trasforma nello specchio di ciò che potrebbe succedere se fossimo dei libri aperti.
3 coppie, un amico fidanzato che però si presenta sempre da solo. Risate, rumore e gesti eccessivi nascondono e coprono silenzi e bugie. Eppure sono tutti amici, tutti si vogliono bene, perché sia accettano l’un l’altro cosi come sono…o almeno è quello che dicono.
Poi la provocazione: ” Perché non mettiamo i cellulari sul tavolo e tutto quello che si riceve viene letto ad alta voce?” un gioco malizioso, punzecchiante, ma estremamente pericoloso. Qualcuno ci sta fin da subito perché “tanto io non ho nulla da nascondere”, qualcuna bluffa, qualcuno la trasforma in una presa di posizione. Ma alla fine eccoli li quei cellulari, alcuni uguali. Quelle scatole nere delle nostre vite, stanze virtuali in cui ci isoliamo per essere ciò che vorremmo e ciò che siamo, nello stesso tempo di un click, di un selfie, di un “bip bip”. O di un “cra cra”.
Di colpo si apre una finestra sulle vere personalità, sui veri desideri, sulle paure e sugli ideali di questi amici. Una finestra temporanea, forse onirica, ma piena di una brutale verità. Una domanda mai detta continuerà ad arrovellare la mente dello spettatore: forse a volte è meglio non sapere?. Beata ignoranza, dicevano alcuni.
Guardando questo film , ho pensato a cosa accadrebbe se a quel gioco stessi partecipando io, insieme ai miei amici o presunti tali. Mi sono divertita a immaginare quali scheletri i personaggi nascondessero nell’armadio. Mi sono irritata alla scoperta di alcuni tradimenti d’amore e d’amicizia.
Il film di genovese unisce il leggero al profondo, battute reali e divertenti a frasi un po’ più melense e scontate, ma comunque d’effetto. Mostra gli uomini e le donne, mettendo a nudo le forze e le debolezze di ognuno dei personaggi, che rispecchiano il classico gruppo di amici che tutti abbiamo. Eva, l’analista intellettuale con un pessimo rapporto con la figlia, e suo marito Rocco, chirurgo plastico di spiazzante contatto con la realtà. Bianca e Cosimo, giovani sposini tutti gioia ed entusiasmo, Lele e Carlotta, che cercano ognuno a suo modo di mettere pepe nelle loro vite limitando i danni. E poi Peppe, che nasconde un segreto.
Questi sono amici, compagni di vita. Questi sono i personaggi che dovrebbero conoscersi l’un l’altro come le proprie tasche, ma che alla fine della serata, sono solo dei perfetti sconosciuti.