La musica, tra le altre cose

Senza musica la vita sarebbe un errore
-Friedrich Nietzsche-

Per vari e molteplici motivi, mi considero una ragazza fortunata. Per molti altri, sono molto sfortunata. Ma di una cosa sarò sempre grata: essere nata in una famiglia che ama la musica. Mia madre cantava per me finche era incinta, appoggiava le cuffie sul pancione. Quand’ero piccola, molto molto piccola, mio padre mi raccontava le fiabe suonandole al pianoforte. In qualche modo ricordo le note alte di una gazzella che scappava da accordi bassi e spaventosi di un leone. Ricordo quando giocavo con i vinili dei miei, perché volevo ascoltare a ripetizione “Sono solo canzonette” di Bennato. Ricordo ancora la prima musicassetta comprata con la mia prima paghetta: erano le Spice Girls,  ad Edinburgo. Ricordo la cassetta degli U2 che i miei mi regalarono un natale, che io ho snobbato per quella dei Backstreet Boys, riscoprendola anni dopo.

Ricordo che ho sempre cantato. E se non cantavo, sognavo, mentre ascoltavo la musica. Giocavo, fingevo di essere una cantante famosa, la protagonista di un film, o di un videoclip, come quelli che guardavo su Mtv.  Ricordo tutti i miei walkman: il primo era verde scuro, poi grigio perla e infine nero (che sorpresa). Ricordo ancora i primi CD, che apparivano nella libreria dello studio nella mia vecchia casa. Ricordo che quelle poche volte che i miei mi punivano, mi sequestravano i cd:niente musica per tot giorni, nulla di più orribile. Ricordo l’emozione del primo Mp3 nel pesantissimo PC di mio padre. Era “She’s the one” di Robbie Williams, mandato via mail per lanciare l’album. Esatto, lo spam esisteva già, ma non ne avevamo paura al tempo. E i primi lettori Mp3, che altro non erano che penne usb. Uno nero, poi uno blu. Credo anche uno rosso. E poi ecco arrivare il lettore Mp3 della Apple. E di colpo, i miei sogni si avverarono: potevo portare la mia musica davvero ovunque, senza ingombro e ascoltarla sempre. SEMPRE.

E lì, proprio in quel momento qualcosa si è rotto. Ascoltare musica è diventavo facilissimo. Stupendo poter scrivere sul mio diario dal piazzale di Monte Berico guardando il panorama cullata da note malinconiche. Bellissimo poter andare al parco col cane e leggere Murakami mentre ho nelle orecchie l’ennesima soundtrack di un film. E diciamolo, quanto bello è isolarsi sul treno con le cuffie per non dover parlare con nessuno andando all’università?

Bello, certo. Ma non è più la stessa cosa. Perché è facile, perché è scontato. Sento musica sempre, mentre lavoro, mentre mi vesto, mentre leggo, mentre cammino. Anche adesso mentre scrivo. Sento. Non ascolto.

Conosco migliaia di canzoni, ma non ne ricordo neanche una. Non ricordo i titoli, non ricordo i gli autori. Ricordo che c’è quella canzone che fa cosi, loro sono una cosa del tipo…dai li hai sicuramente sentiti. Una volta invece sembravo un concorrente di Sarabanda.

Il punto sta nel fatto che, nel momento in cui la musica è diventata tascabile, è diventata un sottofondo per fare altre cose, per colmare silenzi. Prima, almeno per me, la priorità era ascoltare la canzone, e fare cose che la veicolassero al meglio. Facevo delle cose mentre ascoltavo musica. Ora ascolto musica mentre faccio altre cose.

Forse per questo ne ascolto tanta, troppa stando alla memoria del mio iPhone. Forse per questo mi sono sempre circondata di musicisti, e la mia serata “top” prevede birra e musica dal vivo, invece che cocktail e discoteca.

Mi ripeto sempre che vorrei tornare a quella magia, a quella priorità. Poter dire “adesso vado in camera e ascolto musica”, come ai bei vecchi tempi. Magari rispolverando i vinili dei miei, e aggiungendone di miei, completando la loro collezione con i miei album preferiti.

Vorrei vorrei…ma poi, c’è sempre qualcos’altro da fare. E allora continuo ad ascoltare musica, mentre faccio altre cose.

E voi, ce la fate ancora ad ascoltare solo musica? se si come fate?

 

vsco-photo-1Siccome posto veramente con irregolarità e con i tempi di un matusa, vedete che combino mentre non aggiorno (anche se ci penso sempre, eh) seguendomi su snapchat,twitter e instagram: sono sempre @gaiafosca

 

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